Quale misura per osservare senza estetica?
Il nero sul bianco fa risaltare le parole: è il modo meno disonesto che ho di parlarti.
Partire in un giorno di pioggia non è la scelta migliore. Con la terra melmosa, il vento che scompiglia i capelli e le gocce d'acqua che ti finiscono in viso è facile perdere la strada. Ma la pioggia ti tiene fermo, chiuso in casa, in un silenzio troppo pieno di pensieri e di domande. Fuggire a volte è il contrario di ciò che significa. Con un fagotto sulla spalla, allora,
egli partì.
Trovare la strada non è un processo lineare, ma si muove per incrociii e svol
E per questo tornò indietro,
spesso.
Trovata, la strada si biforcò: al bivio due sentieri speculari si distanziavano in lontananza. Egli cercò l'indizio, la differenza che testimoniasse la giusta via.
_
/ le due opzioni apparirono identiche in tutto e per tutto.
Ma come per l'asino di Buridano
\_ le due opzioni apparirono identiche in tutto e per tutto.
Ma come per l'asino di Buridano
_
/ le due opzioni apparirono identiche in tutto e per tutto.
\_ le due opzioni apparirono identiche in tutto e per tutto.
Ma come per l'asino di Buridano
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/ le due opzioni apparirono
identiche in tutto e per tutto.
\_ le due opzioni apparirono
identiche in tutto e per tutto.
Ma come per l'asino di Buridano
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/ le due opzioni apparirono
identiche in tutto e per tutto.
\_ le due opzioni apparirono
identiche in tutto e per tutto.
L'opacità della realtà è fonte di fastidio. Così come il ronzio che egli sentì vicino l'orecchio.
La Mosca
Egli
Quale strada prenderai?
Non lo so
Ciò che sceglierai, lo giustificherai.
Ma non è il dopo che mi spaventa,
è l'ora.
Non c'è motivo per preferire una strada
all'altra. Se lo cerchi morirai
dove ora sono i tuoi piedi.
Devo costruire un motivo di plastica
Di plastica, sì
E poi lo brucerò
Sì, lo brucerai
I suoi fumi mi seguiranno in ogni dove
Non preoccuparti di questo
Credere a una finzione per salvarmi dalla realtà?
La mente è un sistema aperto.
Spiegare un'azione,
è un'azione diversa
da quella compiuta.
Intraprese una delle due strade, quella con la terra più chiara. Mentre i giorni passavano, i suoi passi si lasciavano dietro curve e immagini del sentiero. Tra lui e l'altra strada, intanto, s'era innalzata un'alta montagna. In poco tempo il suo fagotto restò vuoto: ingenuo colui che pensa di portarsi tutto l'occorrente per un viaggio. E se mentre cammini tieni gli occhi, le spalle e le ginocchia rivolte verso la terra, è perché stai pensando a quello che ha preso l'altra strada. A quanto sia pieno il suo fagotto, a quante persone abbia incontrato lungo il sentiero e quale sia il motivo per cui ha svoltato per l'altra parte.
E se le spiegazioni sono nuove azioni, ogni risposta che si diede in quel momento fu un pugnale nello stomaco.
Percorrendo la strada che era l'unica rimasta, egli iniziò a sentire la condanna come
parte integrante di se stesso.
L'intera vallata era cosparsa di silenzio e vento.
Sulla pelle
scivolavano microscopiche gocce di pioggi a c os ì l eg g er e d a sem b ra r e irreali.
Sulla pelle
scivolavano microscopiche gocce di
pioggi a c os ì l eg g er e d a sem b ra r e irreali.
Sulla pelle
scivolavano microscopiche gocce di
pioggi a c os ì l eg g er e
d a sem b ra r e irreali.
Sulla pelle scivolavano
microscopiche gocce di pioggia
c os ì l eg g er e d a
sem b ra r e irreali.
Il tempo si stringeva e si allargava in così poco spazio che non distingueva giorni e notti che passavano.
Tranne quella notte,
quella notte in cui la pioggia cessò. Rivide le sue mani mentre finalmente si asciugavano.
E una luce, da lontano.
E una luce,
da lontano.
Un fuoco immenso gorgogliava più avanti, illuminando la terra e gli alberi intorno. Man mano che gli si avvicinava quello si faceva sempre più grande e alto, e le fiamme diventavano nitide lingue calde e morbide.
Si accorse di
cosa bruciava.
Si avvicinò al calore di colpo ricordato, sorprendendosi a rincorrere persino ciò che incuteva spavento. Urla vennero di dentro la casa di legno, acute e terrorizzate. Si tuffò tra quelle lingue brucianti e seguì il dolore. Veniva dal piano di sopra.
al suo passaggio
come carbone
crollavano
I gradini e le travi scricchiolavano mentre nutrivano il fuoco.
al suo passaggio
come carbone
crollavano
I gradini
e
le travi scricchiolavano mentre nutrivano il fuoco.
Trovò il pianerottolo a cui arrivò tanto colmo di fumo da no v derc . Era una donna, le sue urla ormai grida lancinanti. Egli seguì quel suono terrificante nella stanza in fondo al corridoio.
Non aveva più il naso. Il corpo steso sul letto si contorceva in movimenti fuori controllo. Non poté far altro che dimenticare quelle braccia sfrenate, le urla disperate, le orbite dei suoi occhi che sembravano schiudersi per farli esplodere - e raccoglierla.
«C'è una scala alla finestra» gli urlò nelle orecchie. La pelle deformata e scottata poggiava sul collo di lui. La strinse più forte mentre usciva dalla finestra e seguiva i pioli.
Quando
giunsero
a terra
la posò poco più lontano, dove l'erba era fresca. Egli vide che aveva le guance coperte di graffi e che da un taglio sotto l'occhio colava una goccia di sangue scuro e sporco di cenere.
L'Anziana Signora
Egli
E' venuto qualcuno da dietro la montagna.
Cosa voleva?
Cercava te. Poi ha bruciato tutto.
Lei attese che il fuoco si estinguesse. Non aveva più forza per soffrire mentre le ultime travi crollavano nella brace. Il collo si adagiò sul braccio che la teneva e le orbite si rilassarono come i cerchi si spandono sul pelo dell'acqua, al cadere di un sasso che non riemergerà.
Riportò il suo corpo sui resti del letto dove l'aveva trovata, con cumuli di carbone ardente attorno.
Poi stette seduto sul prato a guardare la linea della montagna fino al mattino: non stava più fermo in un posto da quando quel viaggio era cominciato, a quel bivio. Con quella scelta e una giustificazione, una strada bagnata e il fagotto vuoto.
Prima di allora non aveva incontrato una sola persona.
Prima di allora non aveva incontrato
una sola
persona.
Non una casa, un villaggio, una città in cui imbattersi negli occhi di qualcuno. Quella montagna di cenere era l'unica cosa che aveva incontrato e perso nel tempo di un soffio.
Si girò ancora verso la montagna che divideva la sua strada dall'altra, coprendo la vista dietro una forma nera e sconosciuta.
All'alba infilò il fazzoletto del suo fagotto nella tasca e si incamminò verso l'altra strada.
Le cose cominciarono lentamente ad andare in un verso diverso, inaspettato. Tutto a un tratto, lo spazio acquisì una forma differente:
il sentiero parallelo delle due strade
si ruppe in favore di una inaspettata
linea trasversale che cercava di unirle.
Tempo e ripetizione: questo aveva modellato i confini delle strade e del bivio stesso, con il peso delle stagioni e dei corpi poggiati a terra come la ghiaia.
Cosa fa sì che i passi incappino sulle
orme di
qualcun altro?
qualcun altro?
Ma adesso vedeva i suoi passi tracciare un nuovo segno sulla terra. E non ebbe il passo più lento: spostando i massi, spianando il terreno, smuovendolo con carri e cavalli, ognuno doveva aver lasciato un ostacolo anche sulla strada di prima, a valle. Qualcosa che intralciava anche nel mezzo di una piana dritta e deserta.
Quella montagna doveva essere frutto di tutti i passi che non si erano mai posati su di lei.
Invece di terra battuta - cespugli e rami rallentarono il passo graffiando e crepitando sulle ginocchia stanche.
In certi momenti gli arbusti
e
le ginocchia
fin sopra
diventavano così alti che doveva alzare i piedi
tuffarsi in avanti
per trovare un appoggio.
diventavano così alti che doveva
e
le ginocchia
fin sopra
alzare i piedi
tuffarsi in avanti
per trovare un appoggio.
diventavano così alti che doveva
e
le ginocchia
fin sopra
alzare i piedi
tuffarsi in avanti
per trovare un appoggio.
diventavano così alti che doveva alzare i piedi
e
le ginocchia
fin sopra
tuffarsi in avanti
per trovare un appoggio.
del
pressi crine
nei della
Il sole era alto quando arrivò montagna.
Il sole era alto quando arrivò
del
pressi crine
nei della
montagna.
A pochi metri dalla vetta sentì
dei rumori provenire
Le braccia iniziarono a tremargli ma
non per la stanchezza: la vista che
lo aspettava, quella che finora
era stata oscurata dalla montagna,
era a pochi passi di distanza.
Cosa avrebbe trovato?
Si chiese se
alla sua.
\--------
Ma intanto le sue dita
infilzavano la terra e
stringevano i sassi
per tirare su quel suo corpo
fatto di pensieri scomposti.
dall'altra parte.
Un animale, forse, oppure qualche
pietra che rotolava
giù per la scarpata.
------------------/
dall'altra parte,
malauguratamente, fosse
tutto uguale
-----------/
[Desolazione e solitudine:
avrebbe visto un'altra casa ridotta
in cenere dalle fiamme di
un incendio?]
-----------/
A pochi metri dalla vetta
sentì dei rumori provenire
Le braccia iniziarono a
tremargli ma non per
la stanchezza: la vista che
lo aspettava, quella che
finora era stata oscurata
dalla montagna, era a pochi
passi di distanza.
Cosa avrebbe trovato?
Si chiese se
alla sua.
\--------
Ma intanto le sue dita
infilzavano la terra e
stringevano i sassi
per tirare su
quel suo corpo
fatto di pensieri
scomposti.
dall'altra parte.
Un animale, forse, oppure
qualche pietra che rotolava
giù per la scarpata.
------------------/
dall'altra parte,
malauguratamente, fosse
tutto uguale
-----------/
[Desolazione e solitudine:
avrebbe visto un'altra casa
ridotta
in cenere dalle fiamme di
un incendio?]
-----------/
A pochi metri
dalla vetta
sentì dei rumori
provenire
Le braccia
iniziarono a
tremargli ma non
per la
stanchezza:
la vista che
lo aspettava,
quella che
finora
era stata
oscurata
dalla montagna,
era a pochi
passi di
distanza.
Cosa avrebbe
trovato?
Si chiese se
alla sua.
\--------
Ma intanto
le sue dita
infilzavano la
terra
e stringevano
i sassi
per tirare su
quel suo corpo
fatto di
pensieri
scomposti.
dall'altra
parte.
Un animale,
forse, oppure
qualche pietra
che rotolava
giù per la
scarpata.
--------/
dall'altra
parte,
malauguratamente,
fosse
tutto uguale
-----------/
[Desolazione
e solitudine:
avrebbe
visto un'altra
casa ridotta
in cenere
dalle fiamme di
un incendio?]
-----------/
A pochi
metri
dalla vetta
sentì dei
rumori
provenire
Le braccia
iniziarono a
tremargli ma
non per la
stanchezza:
la vista che
lo
aspettava,
quella che
finora era
stata
oscurata
dalla
montagna,
era
a pochi
passi
di distanza.
Cosa avrebbe
trovato?
Si chiese se
alla sua.
\--------
Ma intanto le
sue dita
infilzavano
la terra e
stringevano i
sassi per
tirare su
quel suo
corpo fatto
di pensieri
scomposti.
dall'altra
parte.
Un animale,
forse,
oppure
qualche
pietra che
rotolava giù
per la
scarpata.
-------/
dall'altra
parte,
sventurata,
fosse tutto
uguale
-----/
[Desolazione
e
solitudine:
avrebbe
visto
un'altra
casa ridotta
in cenere
dalle fiamme
di un
incendio?]
---------/
Altre due spinte e avrebbe raggiunto la cima:
Altre due spinte e avrebbe raggiunto la cima:
Altre due spinte e avrebbe raggiunto la cima:
Altre due spinte e avrebbe raggiunto la cima:
uno stretto angolo che,
trasformava il cammino in discesa.
da salita,
da salita,
uno stretto angolo che,
uno stretto angolo che,
uno stretto angolo che,
da salita,
trasformava il cammino in discesa.
trasformava il cammino in discesa.
trasformava il cammino in discesa.
da salita,
Ma ecco di nuovo quei rumori sibilanti di pietre che cadono e zampe che scivolano. Sembrava stesse dall'altra parte, proprio alla sua stessa altezza. Restò fermo, la paura gli fece trattenere il respiro e poté sentire con più attenzione.
Si era fermata anche l'altra cosa.
Un piede perse la presa quando sentì quella cosa respirare.
Ma voleva sapere se c'era una casa come quella dell'anziana signora, oltre la montagna.
Tornò a scalare, percependo la ripresa dei movimenti anche dall'altra parte.
Spinse lentamente in alto il collo quando arrivò al limitare della vetta:
non appena i suoi occhi superarono la soglia, ne incontrarono
un altro paio a pochi centimetri, intenti anche quelli a fissarlo spaventati.
Restarono fermi per un attimo, col corpo e col respiro.
|
|
/\
Entrambi lanciarono le braccia oltre la vetta.
Si appesero al collo dell'altro e si scrutarono. Videro i propri capelli sulla testa di qualcun altro, e così le labbra, i denti, le smorfie di sofferenza mentre il respiro cominciava a svanire.
Egli strinse la faccia dell'altro nel proprio palmo, stritolando quelli che riconosceva come il suo naso e la sua bocca. Mentre lo faceva, era come se quella mano fosse schiacciata sul suo viso,
Entrambi lanciarono le braccia oltre la vetta.
Si appesero al collo dell'altro e si scrutarono. Videro i propri capelli sulla testa di qualcun altro, e così le labbra, i denti, le smorfie di sofferenza mentre il respiro cominciava a svanire.
(quello vero)
Si divincolò mentre il collo di quell'altro si piegava indietro sotto la pressione della mano. Fu contento di respirare di nuovo, fu contento di vedere che dall'altra parte la desolazione attraversava la valle allo stesso modo, con la stessa presenza. Alla fine lo fece cadere, e quell'altro rotolò sul versante della montagna, sempre più veloce e in silenzio, scomparendo tra gli alberi che aveva scalato.
Stette qualche minuto appollaiato sulla vetta. Guardando a destra e a sinistra, si decise a non scendere più in quei sentieri stantii. Avrebbe percorso un'altra strada.
Si tirò su per iniziare a camminare ma, non appena lo fece, un rumore fastidioso gli passò vicino l'orecchio e scomparve. Era stato talmente veloce e forte da fargli perdere per un attimo l'equilibrio. Poi ne arrivò un altro, e un altro ancora. Il suo corpo si muoveva improvvisamente, seguendo direzioni che non sceglieva.
Cosa ne farai di me?
Perché lo hai lasciato cadere?
Potevo nutrirmi del suo corpo.
Perché mi hai fatto questo?
La Mosca
Io ti ho aiutato,
Cosa pensi di fare, senza di me?
Non ti ricordi?
Nulla.
Cosa ne farai di me?
Perché lo hai lasciato cadere?
Potevo nutrirmi del suo corpo.
Perché mi hai fatto questo?
La Mosca
Io ti ho aiutato,
Cosa pensi di fare, senza di me?
Non ti ricordi?
Nulla.
Cosa ne farai di me?
Perché lo hai lasciato cadere?
Potevo nutrirmi del suo corpo.
Perché mi hai fatto questo?
La Mosca
Io ti ho aiutato,
Cosa pensi di fare,
senza di me?
Non ti ricordi?
Nulla.
Cosa ne farai di me?
Perché lo hai lasciato
cadere?
Potevo nutrirmi del suo corpo.
La Mosca
Perché mi hai fatto questo?
Io ti ho aiutato,
Cosa pensi di fare,
senza di me?
Non ti ricordi?
Nulla.
Rischiava di cadere in ogni momento. Era nel mezzo di un vortice di pensieri e di movimenti che seguivano meccanicamente il loro stesso volere. Quella voce gridava nelle sue orecchie rabbia e delusione, ed egli pensò di sentire il suono che fanno le speranze quando si spezzano.
Ma ricordò invece delle urla - di speranze che avevano un sapore diverso da un corpo morto che rotola a valle. Le ricordò tra le ceneri che aveva lasciato.
La uccise dandosi un colpo sul petto e il ronzio cessò. Non vide da che parte cadde.
Iniziò a camminare sul crine della montagna, svoltando per un tragitto che si innalzava fin sopra le nuvole, che nessun piede aveva ancora incontrato, dove egli camminò come un equilibrista su una strada
s
o
t
t
i
l
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c
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m
e
u
n
a
l
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