Ho raccolto i cavi che ho trovato lungo il tragitto. Li arrotolo sulla spalla: sono la prima cosa che porto con me da quando sono arrivato.
C'è una differenza sostanziale tra il seguire una strada segnata da qualcuno e costruirsi la propria.

Sono di nuovo al livello di prima, circondato da pagine e grovigli di cavi che le collegano, ma costruisco nuovi legami tra un punto e l'altro, scovando pagine nascoste e senza comunicazioni.
Questi cavi sono la mia nave e mi sento meno perso.

È ancora qui?

È ancora qui la persona che ha collegato tutte queste pagine?

Non so se cercarlə sia giusto: potrei non trovarlə o, peggio ancora, ritrovarmi di fronte a un corpo morto nei meandri di questo luogo. Non credo, però, di poter fare altrimenti.

E se fosse riuscitə ad andarsene da questo posto?

Una luce trema sulla parete della caverna: alzo gli occhi e un collegamento oscilla in lontananza. Il movimento è lo stesso che fanno i link quando mi appendo per attraversarli.

Prendo il mucchio di cavi dalla spalla e faccio roteare in aria quello più lungo. Quando fa presa sulla pagina salgo.